Poesia in onore di un ten-pack di Corona

Poesia in onore (e d’amore) di un ten-pack di Corona

Investo i soldi che sono certo di avere
perché li trovo rumando nella tasca
in una sete che avrò certamente,
nel corpo che rinasce, nel presente.
Non miope, ma amore lungimirante,
per l’attuale e per la voce fuorviante,
Per il sorso che sgorga la frequenza
intoppata di voci alla cazzo
feroci sussurri e trapani atonali
che vergano senza mai parlare
sentenze e dichiarazioni formali.
Di cronache nere, forestiere e locali,
La percezione aumentata del rischio,
le babygang e l’invasione dei selvaggi
i nuovi funesti suonatori
che riescono a straziare un vecchio adagio
intonato mille volte dai vecchi marpioni.
Amore lungimirante
per il sorso manòpola che risintonizza
sulla frequenza delle cìncie e dei ramarri
che innesca la catasta per il fuoco radicale
e apre il sipario sulla nuova faccia
distesa, limpida e fiduciosa,
sul sonoro e aggraziato “andate in culo!”.

Agosto 2018

NON ROMPETEMI IL CAZZO (poesia sulla birra e sull’ombra)

NON ROMPETEMI IL CAZZO

(poesia sulla birra e sull’ombra)

Non rompetemi il cazzo
Sto scrivendo una poesia
A meno che non sia un invito
Per un birra ghiacciata
Ché son quaranta gradi all’ombra
E purtroppo non c’è ombra.


DON’T FUCK AROUND

(a poem about beer and shade)

Don’t fuck around
I’m writing a poem
Unless it’s an invitation
For a cold beer
It’s 99 degrees in the shade
And unfortunately there is no shade.