Il terzo mandarino

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Mi trovavo in una situazione in cui c’erano due casse ricolme di mandarini dall’aspetto invitante. Ne ho mangiati due ed erano effettivamente molto saporiti e profumati.
Dopo un po’ mi sono detto che essendo davvero cosi buoni avrei potuto mangiarne un terzo. Al che ho preso anche il terzo che purtroppo invece di essere saporito e profumato sembrava invece un ibrido strano tra un pompelmo e un fagiolino crudo.
La morale che ne ho tratto è la seguente:
Non ci si bagna tre volte nello stesso mandarino ovvero la felicità esiste, ma poi s’interrompe bruscamente.

Autoctonia #1

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I nostri vicini di ombrellone, ben due famiglie, mescolano le caratteristiche più pittoresche del Cumenda Braghetti/Nicheli, quello di Alboreto is nothing, e dell’emigrato incomprensibile di Bianco, Rosso e Verdone per un ibrido reale che fa intravedere il futuro socioculturale di questo paese terrorizzato dallo straniero invece che da sé stesso.

Invocare l’intelligenza artificiale

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INVOCARE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Stamani, per la prima volta, ho potuto ascoltare dal vivo un Umano invocare l’avvento della Intelligenza Artificiale come il rimedio alla diffusione del demerito e dello spreco. Ho sentito invocare il deus ex machina senza responsabilità che ci mandasse tutti a casa. Io ero solo spettatore, ma credo che nel desiderio dell’utente fossi compreso nell’insieme informe di persone da sostituire con la IA e probabilmente a ragione dal momento che sostengo da sempre la necessità dell’improduttività.
Mi sono sentito decisamente più contemporaneo, immerso nella temperie culturale del momento, protagonista in negativo di un dibattito incalzante. Al contempo mi sono anche sentito vetusto, invischiato in pastoie dialettiche e polemiche senza nessuna finalità reale. Nella vecchia e ben conosciuta contrapposizione tra poveri che potrà diventare agilmente una contrapposizione tra sostituibili.
Del resto l’utente Avvocata che invocava l’avvento dell’Intelligenza Artificiale, che erroneamente si crede insostituibile, sarà sostituita molto prima di molti che lei ritiene facilmente sostituibili.
Inutile fare l’elenco.

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Ricordi del Lockdown #2 – breve storia ipotetica ambientata nella Logistica

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BREVE STORIA IPOTETICA AMBIENTATA NELLA LOGISTICA

Breve storia ipotetica, ma inquietante.
C’è una persona che sta al balcone a guardare i passanti fuorilegge e approfitta per scagliarsi contro di loro a parole e sulla piattaforma social. Stava al balcone ad aspettare il padroncino incaricato di portare alcuni pacchi spediti da una nota multinazionale del commercio online. Ha ordinato un cavo hd, un mestolo e una confezione di preservativi.
Questa persona che sta orgogliosamente a casa non sa cos’è successo per movimentare queste tre minchiate che ha comprato. Forse ne ha una cognizione approssimativa.

Non credo che immagini questo: Lavoratori assembrati nell’hub di origine, trasporto, hub intermedio e altri lavoratori assembrati, trasporto e ufficio finale di lavorazione dove ci sono altri lavoratori assembrati e in finale l’incaricato della consegna. Moltiplicate per 2000 circa (per difetto) e otterrete qualcosa di simile al traffico odierno di pacchi di tutti gli operatori della logistica solo sul territorio di Pistoia. Potete anche pensare che le molte migliaia di persone necessarie per garantire questo genere di movimentazione siano accomodate in ambienti sterili, dotati di comfort, dpi efficaci e che soprattutto tutti indossino i dpi e continuare a ripetere che c’è troppa gente in giro a bighellonare e a diffondere lo gran male.

Questa è una breve storia ipotetica.

La marea di minchiate

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Erroneamente si crede che la quantità di informazioni che si ricevono ogni giorno sia cresciuta a dismisura tanto da mettere in difficoltà le capacità di computazione del cervello umano. È la quantità di volte che le stesse identiche minchiate vengono ripetute che è cresciuta fino a diventare non calcolabile. Le stesse identiche minchiate. Non grande abbondanza di informazioni ed idee con cui orientarsi con difficoltà tra i marosi dell’esistenza. Una grande marea di minchiate ripetute ossessivamente dentro cui affogare.