La Favola della Ricostruzione – poesie di Simone Molinaroli

Quest’anno, in occasione del mio incombente 55esimo compleanno, mi sono regalato una stampa autoprodotta di una nuova raccolta di poesie. Poesie scritte da me medesimo intendo. È quello che ho sempre fatto negli ultimi 32 anni e ho usufruito della piattaforma kdp per realizzarla. In formato classico e digitale per chi preferisce. Si tratta di testi scritti tra il 2005 e il 2010 perlopiù.
“LA FAVOLA DELLA RICOSTRUZIONE” è il titolo.
Se ci sono ancora amiche/chi che vogliono organizzare una bella presentazione nel loro paesello io ci sarò.

Sono ancora qui (cit.)

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La Favola della Ricostruzione
(poesie 2005-2010)
Simone Molinaroli
La Favola della Ricostruzione
(poesie 2005-2010)
Simone Molinaroli

come una postfazione: OGNI NOTTE HA UNA VIA DI FUGA
Come una postfazione, ma più come un tentativo di chiarimento, l’autore scrive qualche riga su quanto pubblicato in questa raccolta. Poesie scritte tra il 2005 e il 2010 tranne qualche eccezione comunque legata a quanto qui scritto e descritto. La rinascita è cosa che accade, non a tutti, ma sempre nel tempo dell’essere morti o quasi morti. O molti stanchi tanto da non riuscire più a tenere gli occhi aperti. Oppure nel mezzo della burrasca o quando non si è più funzionanti al 100%. Prendendo per buono l’uso simbolico della notte per descrivere un momento di rara difficoltà, ma potrebbero essere anche un mattino con troppa luce o una conversazione a imbuto, bisogna essere sempre pronti all’apparizione della Capretta sullo Scoglio come accadde a Pinocchio. E poi, ovviamente, confidare di averla vista. Il resto segue.

La Favola della Ricostruzione – Simone Molinaroli

This year, for my impending 55th birthday, I treated myself to a self-published print of a new collection of poems. Poems written by myself, I mean. It’s what I’ve always done for the past 32 years, and I used the kdp platform to produce it. Available in both classic and digital formats, for those who prefer. The works are mostly written between 2005 and 2010.
“THE TALE OF RECONSTRUCTION” is the title.
If there are any friends who still want to organize a nice presentation in their village, I’ll be there.

I’m still here (quote)

Like an afterword: EVERY NIGHT HAS AN ESCAPE

Like an afterword, but more like an attempt at clarification, the author writes a few lines about what is published in this collection. Poems written between 2005 and 2010, with a few exceptions, nonetheless related to what is written and described here. Rebirth is something that happens, not to everyone, but always in the time of being dead or nearly dead. Or many are so tired they can no longer keep their eyes open. Or in the midst of a storm, or when one is no longer 100% functional. Taking the symbolic use of night as valid to describe a moment of rare difficulty—but it could also be a morning with too much light or a conversation that doesn’t quite work—one must always be ready for the appearance of the Goat on the Rock, as happened to Pinocchio. And then, of course, trust that one has seen it. The rest follows.

L’ultimo sorriso di scherno

Il fatto che i detrattori dei complottisti non capiscano il perché, o fingano di non capirlo preferendo la comoda posizione del suprematista ironico, i complottisti sposano la teoria del complotto è il motivo per cui il complottismo diventerà una religione esattamente come è funzionato per le altre religioni e a quel punto sarà troppo tardi per un ultimo sorriso di scherno.

L’orrenda cerimonia di inaugurazione

Mi trovavo in pizzeria con la famiglia e il televisore stava trasmettendo la clamorosamente orrenda, fanfarona e ingannevole cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici e a un certo punto, proprio sulla bandiera di Cipro, appare in sovraimpressione la scritta “Fraternité” (buffo, no?)
Mentre il telecronista accenna brevemente alla questione dell’esclusione della Russia navigano sulla Senna le delegazioni dei molti paesi distrutti, spopolati, razziati dai Francesi e dai loro amichetti.
Sembra più il corteo funebre di un lungo racconto chiamato “democrazia capitalista” (due idee, il capitalismo e la democrazia, il cui matrimonio sta peraltro per finire) e il cui vero nome era invece sfruttamento/genocidio/colonialismo etc…

Considerazioni Inattuali #137 | orrenda, fanfarona e ingannevole cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici a Parigi

Il terzo mandarino

Mi trovavo in una situazione in cui c’erano due casse ricolme di mandarini dall’aspetto invitante. Ne ho mangiati due ed erano effettivamente molto saporiti e profumati.
Dopo un po’ mi sono detto che essendo davvero cosi buoni avrei potuto mangiarne un terzo. Al che ho preso anche il terzo che purtroppo invece di essere saporito e profumato sembrava invece un ibrido strano tra un pompelmo e un fagiolino crudo.
La morale che ne ho tratto è la seguente:
Non ci si bagna tre volte nello stesso mandarino ovvero la felicità esiste, ma poi s’interrompe bruscamente.