Non è un inedito. Quasi. | Storia dell’Avvistamento (Lfdm a Pesaro, 15 luglio 2012)

 

Non è proprio un inedito questa “Storia dell’Avvistamento”. È quasi un inedito. Il testo uscì in versione incompleta sull’antologia  “Pro-Testo” edita dall’Editore Fara e poi completo sulla plaquette “Scritti per la Fine del Mondo” (qui e qui).  Con La Fine del Mondo l’abbiamo suonata dal vivo praticamente tutte le volte che ci siamo esibiti.

Ci sono elementi autobiografici, parti di storia patria e frammenti di mito autoprodotto. Per raccontare del difficile rapporto con la pleonastica realtà rappresentata che ci circonda. Con il suo raccontarsi fino all’esaurimento.

Questa è l’esecuzione del 15 luglio 2012 allo Zoe’ Microfestival di Pesaro.

Il video è un montaggio di materiale foto/video proprio. Non professionale.

 

STORIA DELL’AVVISTAMENTO (o della Verità)

1.
Fu avvistato un oggetto volante
che i più volenterosi identificarono
come un segno incerto, ma evidente,
dell’attenzione di qualcuno
(dio? gli alieni? altri uomini più organizzati?)
per i nostri malanni.
Altri più realisti, troppo realisti
non videro niente nel cielo quella sera
e rilasciarono dichiarazioni ufficiali
sull’abbrutimento dei costumi
e il deteriorarsi delle umane virtù,
ordinando Cocktail Martini
e vino rosso in quantità appropriata
per abolire il sospetto
che qualcosa volasse nel cielo quella sera
prima che un cacciabombardiere lo abbattesse.
2.
Una Collisione Sinfonica
nel cielo deserto.
Poi ad uno ad uno i testimoni
cominciarono a ritrattare.
Seguì il silenzio dell’estinzione
e a intervalli regolari
colpi di pistola.
( …nel frattempo la ragazza si rese conto
che l’uomo che aveva ascoltato per anni
in realtà non aveva mai parlato…)

3.
(la Ragazza pianse e l’Uomo tacque)
Seguirono anni difficili
in cui a ognuno
fu riconosciuto il diritto
di sottilizzare con tecnicismi incomprensibili
e diventare un Quadrumane Inoffensivo.
4.
La Commissione d’Indagine lavorò per anni,
quegli stessi che l’Uomo visse in silenzio.
Alla fine si potevano contare a milioni
quelli che serbavano memoria
del proprio ricordo
ma nessuno che potesse dire d’aver visto.
Di un solo Testimone Leggendario
di nascosto si narrava
dentro i bar e ai bambini nelle sere
perché non scordassero, non del tutto,
la Storia dell’Avvistamento.
(quando infine l’Uomo parlò di nuovo
la Ragazza sorrise non certa di aver compreso,
ma sicura nell’Evento
come il Tuono…)

Simone Molinaroli – LFDM
Tutti i diritti riservati © 2013

 

 

 

 

Un libretto nuovo – Scritti per la Fine del Mondo

Siamo in periodo di annunci importanti e allora anch’io faccio il mio.

A breve uscirà un mio nuovo libretto. Si tratta di una plaquette che raccoglie testi in parte inediti, come quello che segue, in parte editi in altri libri pubblicati precedentemente. Tutti testi che in qualche modo sono stati utilizzati, o che lo saranno, per il progetto “LFDM – La Fine del Mondo” (www.lfdm.org). Che è il motivo del titolo apparentemente millenaristico.

Il libro uscirà per Ass Cult Press.

Aggiornamenti a breve.

Il progetto grafico è stato realizzato da Margherita Perugi.

 

 

 

 

BREVE RESOCONTO D’INIZIO MILLENNIO
Gli Orsi Polari morivano di noia
ancorati all’idea di una banchisa perduta.
La bianca distesa svanita
in un disgelo anch’esso
composto con la sostanza del ricordo.
Innamorati felici
si scambiavano revolverate
correndosi incontro, moribondi,
col kit di primo soccorso
per curare interminabili ferite
di armi sconosciute.
Uomini confusi
lanciavano granate nella foschia,
il breve ridere loro furbesco
partoriva lo sgomento
che paralizza il disegno animato
nel vedere l’ordigno beffardo
rilanciato dal nemico inaspettato.
C’erano questi ed altri
ed altri ancora
che non sembravano importanti.
Addetti ai lavori in maggioranza,
funzionari e giovani di mestiere
che abusavano dell’invidia e del rancore
e non sembrarono mai capire
la loro ridicola sventura.

da “Scritti per la Fine del Mondo” di Simone Molinaroli (Ass Cult Press, 2013)

 

Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2013

Ristampe imperdibili & Crowdfunding

Sabato 16 marzo alla Libreria Lospazio di via dell’Ospizio parlerò del progetto di crowdfunding legato alla ristampa de “La Felicità Terribile” di Andrea Betti. Lo farò insieme all’autore, a David Napolitano e Cecilia Lattari accompagnati dalla chitarra dal valente Alessio Chiappelli. Parleremo del libro, di Ass Cult Press, del crowdfunding e leggeremo qualche estratto dal libro. Secondo me sarà una gran bella giornata.

 

Ci sarà da mangiare e da bere e Andrea esporrà anche i suoi fotomontaggi di straziante attualità (MediaEVO)

Sarà possibile prenotare una copia del libro e per chi avesse precedentemente prenotato sul portale Produzioni dal Basso (www.produzionidalbasso.com) pagare la propria quota senza passare attraverso i normali canali di trasferimento.

Tutto quello che c’è da sapere:
16 marzo 2013
dalle ore 17 presso
Lo Spazio di via dell’ Ospizio
via dell’ospizio 26/28 – Pistoia
lo-spazio@libero.it
057321744

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Su La Fine del Mondo Vol. 9 | Gustavo Tagliaferri di www.magmusic.it

Nona recensione per “La Fine del Mondo”. La potete leggere qui sotto o seguire il link alla pagina d’origine

http://www.magmusic.it/2012/11/13/my-two-cents10/

Gustavo Tagliaferri su La Fine del Mondo – Siamo Nati Lontano EP (Salmone Records/Ass Cult Press)

Lontananza è quel sentimento che fa breccia nell’animo di coloro che hanno un particolare affetto per determinate cose e/o persone il cui segno è e rimane indelebile. Scegliere di rappresentarlo attraverso l’avanspettacolo, la danza, e di conseguenza la musica, sembrerebbe insolito, eppure per un progetto come La fine del mondo è decisamente appropriato. Un EP come “Siamo nati lontano“, targato Salmone Records, svolge anche questo compito, oltre a dare l’idea di quello che hanno da dire, attraverso un’opera prima, i singoli componenti. Come Valentina Innocenti, con le sue movenze, si lascia andare al ritmo, così Simone Molinaroli funge da voce recitante su una musica affascinante che si avvicina a certi Calexico (Illuminazione Nr. 1), per non dire ai Bark Psychosis (la title-track) o agli Slint (Forse un giorno/Fissammo l’orizzonte). Momenti che vedono il loro cordone ombelicale in quell’esplosione conclusiva presente, a suo modo, in tutte le occasioni, e che si plasmerà definitivamente in Tutti siamo morti, dove le chitarre di Alessio Chiappelli (quest’ultimo già nei S.U.S.) hanno un ruolo importante. Lo stesso della post-produzione di Gioele “Herself” Valenti: il tocco finale a delle composizioni sfagiolanti.

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Tutti Siamo Morti | un inedito da leggere e ascoltare

Nella mia plaquette in uscita per Ass Cult Press “Scritti per la Fine del Mondo” ci sarà anche questa poesia che al momento è ancora un inedito da leggere in anteprima e ascoltare nell’ep d’esordio de La Fine della Mondo.

Stasera (4 ottobre 2012) sarà possibile ascoltarla all’Osteria Il Papero di Balconevisi – San Miniato (PI), dove La Fine della Mondo suonerà dal vivo.

 

TUTTI SIAMO MORTI

Tutti siamo morti in certi giorni
che sembravano piste d’atterraggio
licenziando misteri già svelati
e salutando con l’ala braccio infortunata
il terrore ascendente sul volto
che osserva il carrello bloccato, il touch & go
fino ad esaurimento carburante
e lo schianto finale.
Siamo morti tutti, come negarlo,
in quelle ore che sono luoghi non mappati
di cui gli orologi non portano Il Segno.
Siamo morti tutti, come negarlo.
E come negare lo spietato dominio
dell’ambizione alla rovina,
come negare
di ciò che “non può essere detto”.
Ma è durato poco.
Siamo rinati tutti.
Come in un prodigio inspiegato
che i mai-morti con invidia
chiamano fortuna.

 

 

Simone Molinaroli – La Fine del Mondo
(www.lfdm.org)

Tutti i diritti riservati © 2012