E’ il giorno di santo stefano – una mia poesia del 1998

 

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E’ il giorno di santo stefano
che, freddamente,
tra una spremuta di arance e un caffè,
suggerisce la risposta al sonno che unisce
i buoni propositi e le brutte prospettive.

– Essere vivi tra le macerie
della certezza e della sorte
è una gran cosa. –

Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena | Simone Molinaroli | Fara Editore

 

Una mia poesia del 1998 uscita in origine nella raccolta “Neurovegetazione” (Ass Cult Press, 2001) e poi su “Cani al Guinzaglio nel Ventre della Balena” (Fara, 2009)

qui il link al sito dell’editore Fara.

Simone Molinaroli
Tutti i diritti riservati © 2012

 

Su La Fine del Mondo Vol. 9 | Gustavo Tagliaferri di www.magmusic.it

Nona recensione per “La Fine del Mondo”. La potete leggere qui sotto o seguire il link alla pagina d’origine

http://www.magmusic.it/2012/11/13/my-two-cents10/

Gustavo Tagliaferri su La Fine del Mondo – Siamo Nati Lontano EP (Salmone Records/Ass Cult Press)

Lontananza è quel sentimento che fa breccia nell’animo di coloro che hanno un particolare affetto per determinate cose e/o persone il cui segno è e rimane indelebile. Scegliere di rappresentarlo attraverso l’avanspettacolo, la danza, e di conseguenza la musica, sembrerebbe insolito, eppure per un progetto come La fine del mondo è decisamente appropriato. Un EP come “Siamo nati lontano“, targato Salmone Records, svolge anche questo compito, oltre a dare l’idea di quello che hanno da dire, attraverso un’opera prima, i singoli componenti. Come Valentina Innocenti, con le sue movenze, si lascia andare al ritmo, così Simone Molinaroli funge da voce recitante su una musica affascinante che si avvicina a certi Calexico (Illuminazione Nr. 1), per non dire ai Bark Psychosis (la title-track) o agli Slint (Forse un giorno/Fissammo l’orizzonte). Momenti che vedono il loro cordone ombelicale in quell’esplosione conclusiva presente, a suo modo, in tutte le occasioni, e che si plasmerà definitivamente in Tutti siamo morti, dove le chitarre di Alessio Chiappelli (quest’ultimo già nei S.U.S.) hanno un ruolo importante. Lo stesso della post-produzione di Gioele “Herself” Valenti: il tocco finale a delle composizioni sfagiolanti.

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L’Italico Underground

L’italico underground mi ricorda il cittadino indignato che ha sistemato figlio e parenti grazie a un usciere del ministero e per trent’anni s’è guardato bene dall’emettere scontrino fiscale nella sua botteguccia.  L’underground è grossomodo come il sopra. Accolite di modesti e rancorosi copiaincollatori, revivalisti, retromaniaci, con logiche e prospettive da impiegato. Strategie promozionali di stampo solidaristico che hanno come finalità ultima la rendita di un qualche arido e insignificante ragioniere.
Tutto un colpetto di gomito e una strizzatina d’occhio e coglioncini col piano soprastante, piano di cui si possono criticare le scelte estetiche nell’attesa di una chiamata. Dopo la quale ci si rende disponibili a tormentoni, carnevalate e miserevoli apparizioni televisive.
Cutugni, solecuoreamore, maionchi, fattori sconosciuti, minchiatelle sonore senza speranza. E il comico tentativo di configurarsi come “sistema economico” a immagine e somiglianza di quello di livello superiore. Peccato sia un sistema basato esclusivamente su professionalità solo millantate  e sulla pecunia dei musicisti. O peggio, sui soldi dei babbi e delle mamme dei musicisti.
In eterno stand by nell’attesa della cooptazione. Ma soprattutto una avvilente, silenziosa e non priva d’odio nei confronti di chi non vi si riconosce, rassegnazione all’epigonalità.

 

La minestra nella foto simboleggia il ribollire creativo dell’underground. La foto l’ho fatta io per evitare problemi di copyright. Ci sarebbero stati soggetti migliori, ma…

Tutti Siamo Morti | un inedito da leggere e ascoltare

Nella mia plaquette in uscita per Ass Cult Press “Scritti per la Fine del Mondo” ci sarà anche questa poesia che al momento è ancora un inedito da leggere in anteprima e ascoltare nell’ep d’esordio de La Fine della Mondo.

Stasera (4 ottobre 2012) sarà possibile ascoltarla all’Osteria Il Papero di Balconevisi – San Miniato (PI), dove La Fine della Mondo suonerà dal vivo.

 

TUTTI SIAMO MORTI

Tutti siamo morti in certi giorni
che sembravano piste d’atterraggio
licenziando misteri già svelati
e salutando con l’ala braccio infortunata
il terrore ascendente sul volto
che osserva il carrello bloccato, il touch & go
fino ad esaurimento carburante
e lo schianto finale.
Siamo morti tutti, come negarlo,
in quelle ore che sono luoghi non mappati
di cui gli orologi non portano Il Segno.
Siamo morti tutti, come negarlo.
E come negare lo spietato dominio
dell’ambizione alla rovina,
come negare
di ciò che “non può essere detto”.
Ma è durato poco.
Siamo rinati tutti.
Come in un prodigio inspiegato
che i mai-morti con invidia
chiamano fortuna.

 

 

Simone Molinaroli – La Fine del Mondo
(www.lfdm.org)

Tutti i diritti riservati © 2012